Mara Sanders aveva una sola idea in mente, definire il Caos. Purtroppo per lei non aveva idea che esistessero i dizionari, altrimenti si sarebbe risparmiata parecchi grattacapi. Il suo primo tentativo fu di definire il concetto di Caos con parole come: “Sistema dinamico”, “Sensibilità delle coincidenze”, “Variazioni finite”, ma così non andava. Come definizioni erano troppo insignificanti. Allora provò con qualcosa di più complesso: “Se un neologismo sbatte il muso contro uno scrittore a Pechino, un evento caotico giunge alle orecchie di un tizio qualsiasi a Budapest”, ma niente, ancora troppo banale. Arrivò anche a dire che in realtà il Caos è un dio, ma la trovò subito una sciocchezza. Passò così agli esempi pratici: “Se nelle case l’ordine è fallimentare ecco l’auto-definizione di Caos”, “Se si è caotici si partoriscono opere d’arte”, “Guardate la Natura, lei sì che è caotica”, “Il Caos è una sensazione dell’uomo”, no, no e ancora no! Tutto quello che pensava era troppo breve, insulso, normale. Decise che il modo migliore per dare passione al suo lavoro era quello di raccontare storie con tema il Caos: -Il Tempio delle scimmie- Tanto tempo fa esisteva un piccolo villaggio dove si trovava un tempio molto povero. Ogni giorno un branco di scimmie andava al tempio e portava confusione nelle sue stanze e tra i fedeli. Il monaco che lo gestiva non poteva fare altro se non sistemare i danni provocati dal gruppo di scimmie dispettose. Fu proprio una di quelle volte che trovò una mattonella staccatasi da un muro, ma provando a rimetterla a posto si rese conto che l’intera parete era falsa. Una volta guardato...